I danni causati da una conoscenza parziale delle lingue a
volte hanno dei risvolti comici, a volte effetti drammatici. A volte entrambi.
Quando si impara una lingua di solito si inizia mandando a mente il primo
significato indicato nel dizionario. In un secondo momento, con pazienza e
metodo, si arricchirà il lessico. Facciamo un esempio: se state imparando
l’italiano e trovate la frase “una signora chiede al fornaio 3 ciabatte”
potrebbe suonarvi strano.
La signora avrà confuso il fornaio per un calzolaio? Ha tre piedi come uno sgabello? Assolutamente no. La “ciabatta” ha anche il significato di forma di pane… come la rosetta o il filone, tutto qui. È il contesto che suggerisce il significato, la parola in sé ha troppe variabili.
La signora avrà confuso il fornaio per un calzolaio? Ha tre piedi come uno sgabello? Assolutamente no. La “ciabatta” ha anche il significato di forma di pane… come la rosetta o il filone, tutto qui. È il contesto che suggerisce il significato, la parola in sé ha troppe variabili.
Stanford, 12 giugno 2005. Di fronte una folla di neolaureati
Steve Jobs tenne lo storico discorso di Stanford, quello dello “stay hungry,
stay foolish” per capirci. Di un intero discorso tenuto da uno degli uomini di
maggiore talento e successo del mondo, in cui egli racconta parte della sua vita, le
rinunce e le sfide che ha affrontato come uomo e imprenditore, di tre storie
meravigliose… in Italia è rimasto solo il titolo di cui sopra.
Purtroppo, a dispetto di un discorso tradotto discretamente
bene, sottotitolo dopo sottotitolo, proprio su quella frase
l’interprete/traduttore, a mio modestissimo parere, si è lasciato lusingare
troppo dal senso letterale delle parole e dalla necessità di sintesi che i sottotitoli
richiedono. La fretta fa le sue vittime… E la foto che fa da copertina a questo
post è la foto che ha ispirato Steve Jobs a metà degli
anni ’70 quel pensiero.
Quel discorso del 2005 voleva significare: "vi siete laureati?
Bravi, non tutti ci riescono. In questa prestigiosa e costosissima Università?
Bravissimi! Io non mi sono mai laureato. Dopo il primo semestre dall’università
mi sono ritirato, costava troppi sacrifici alla mia famiglia. Ma ho trovato
ugualmente la mia strada, il lavoro che amo e le soddisfazioni che cercavo." Poi
racconta un po’ della sua vita e infine arriva al dunque: "chiedetevi ogni
giorno se è questa la vita che vorreste vivere. Se la risposta è sì, continuate
pure. Se la risposta è no, abbiate il coraggio di cambiarla, perché il vero
obiettivo è vivere in modo appagante. È questo quello che conta."
"Se trovate un buon lavoro per cui vi pagano ma non lo amate, vi fa star male, non abbiate paura… seguite il vostro istinto e l’idea che vi suggerisce. Se volete qualcosa per davvero non accontentatevi di quello che trovate – STAY HUNGRY – e se qualcuno verrà a dirvi che con questa o quella scelta per loro illogica state sbagliando, che siete dei folli a lasciare il certo per l’incerto… restate folli – STAY FOOLISH – perché un giorno avrete ragione". O almeno ci avete provato, aggiungo io.
"Se trovate un buon lavoro per cui vi pagano ma non lo amate, vi fa star male, non abbiate paura… seguite il vostro istinto e l’idea che vi suggerisce. Se volete qualcosa per davvero non accontentatevi di quello che trovate – STAY HUNGRY – e se qualcuno verrà a dirvi che con questa o quella scelta per loro illogica state sbagliando, che siete dei folli a lasciare il certo per l’incerto… restate folli – STAY FOOLISH – perché un giorno avrete ragione". O almeno ci avete provato, aggiungo io.
In Italia si sa c’è il mito del posto fisso non perché siamo
privi di inventiva. La storia lo conferma. La nostra è una società economicamente stagnante, dura e
lenta al cambiamento, con poca fiducia, stima e rispetto dei giovani. La lezione di Steve Jobs la mia generazione
l’ha subìta. Quello STAY HUNGRY, pronunciato come ANGRY (arrabbiato), e
tradotto letteralmente, da invito a dare e pretendere il meglio da sé e per sé
è diventato uno stile di vita. Con contratti di un giorno "Sì" e un giorno "No" ci tengono pure a stecchetto: resta affamato, appunto. Obiettivo raggiunto.
Il Concorso 2016 poteva essere una grande opportunità per tanti motivi. E per certi aspetti così è andata. È stata un’ottima occasione per il Governo Renzi per fare cassa: ogni candidato ha pagato 10€ di diritti di segreteria per ogni classe di concorso. Con 165.578 domande presentate lo stato incassa 1.655.780€ in una sola settimana. Non male, vero?
Il Concorso 2016 poteva essere una grande opportunità per tanti motivi. E per certi aspetti così è andata. È stata un’ottima occasione per il Governo Renzi per fare cassa: ogni candidato ha pagato 10€ di diritti di segreteria per ogni classe di concorso. Con 165.578 domande presentate lo stato incassa 1.655.780€ in una sola settimana. Non male, vero?
È stata un’ottima occasione per mettere alla prova la tua
motivazione del candidato: se reputi troppo lontana la sede computer based che ti è stata affidata…
non sei portato per fare l’insegnante! Non lo sai che il lavoro è nelle spine? Cosa
ti lamenti che sono quasi 200km da casa tua? Bamboccione!
È stata un’ottima occasione anche per mortificare i docenti
commissari chiamati a correggere le prove: 50 centesimi di euro per ogni
compito corretto. A cottimo, come nel 1800. Poi il compenso è stato portato a
1€… un lavavetri al semaforo ha prospettive di guadagno più rosee, ma lui è un freelance...
È stata un’ottima occasione per umiliare chi non ha superato
la prova. Solo un quarto di tutti i candidati, docenti abilitati, supererà la
prova. Si dirà che c’erano “orrori” di grammatica e molta impreparazione… C'erano troppe domande e troppo poco tempo per rispondere. E se quello era il modo con cui intendevano selezionare i migliori si
sono sbagliati.
Dopo gli orali sono uscite le Graduatorie di Merito, un lungo
elenco in cui sono classificati i vincitori e gli idonei del concorso, e quindi
le convocazioni per il ruolo. Bravi! Ce l’avete fatta! O forse no…
Convocazioni solo per i vincitori, invalidi civili inclusi.
Convocazioni fino al 200esimo per primaria e 83esimo per infanzia, convocazione
“carta e penna” based, dalle 7:30 alle 02:00 di notte! Da idonea per primaria e
vincitrice per infanzia, potevo sperare solo nella classe di
concorso in cui sono 757esima ma vincitrice. Degli 809 posti messi a bando ne
sono disponibili solo 83 (ottantatrè). Riserva invalidi civili già soddisfatta: nessuno
scorrimento previsto.
Rileggendo il bando del 29 febbraio 2016 balza l’illogicità
con cui si è gestito tutto: il può darsi. Vengono messi a concorso posti in
previsione che si liberino. Con l’APE? La gente che lavora da 37 o più anni e vuole andare in pensione, vorrebbe farlo senza piegarsi a ricatti o pagando riscatti. È
logico.
MA cosa sarà successo? Era carnevale (febbraio…) e volevate fare uno scherzetto? Oppure vi si è rotto anche il pallottoliere? Non lo sapremo mai. Un altro anno di precariato lo avevo messo in conto, ma mi ha ferito vedere non il 40%, non 30% e nemmeno il 20% dei posti messi a bando sedi disponibili per le nuove assunzioni. Quel misero 10% stride con l’intento stesso del concorso: "svecchiare la classe docente..." con i 38enni?!
MA cosa sarà successo? Era carnevale (febbraio…) e volevate fare uno scherzetto? Oppure vi si è rotto anche il pallottoliere? Non lo sapremo mai. Un altro anno di precariato lo avevo messo in conto, ma mi ha ferito vedere non il 40%, non 30% e nemmeno il 20% dei posti messi a bando sedi disponibili per le nuove assunzioni. Quel misero 10% stride con l’intento stesso del concorso: "svecchiare la classe docente..." con i 38enni?!
Considerando che già pensano al prossimo concorso e che
queste graduatorie di merito varranno ancora per altri 2 anni (2017/18 e 2018/19) capisco da me che hanno solo preso in giro tanta gente, ma proprio tanta. Anche
me. Un classico overbooking...
E mi sento delusa, triste e in colpa perché ho messo a dura prova la mia famiglia, che proprio non se lo meritava, con viaggi estenuanti, spese inutili e stress… tanto stress perché mamma deve fare il concorso... solo per una "spilletta dorata" ma di latta: vincitrice del nulla.
E mi sento delusa, triste e in colpa perché ho messo a dura prova la mia famiglia, che proprio non se lo meritava, con viaggi estenuanti, spese inutili e stress… tanto stress perché mamma deve fare il concorso... solo per una "spilletta dorata" ma di latta: vincitrice del nulla.
Torno a fare quello che so fare meglio: scrivere e tradurre.
E poi proprio adesso il lavoro non manca. Ho un team che mi stima e mi
valorizza con i fatti. Insieme abbiamo progetti ambiziosi da realizzare e portare avanti. Vivere in eterno stand by per la scuola non fa per me. E poi in
qualche modo bisogna smaltire l’amarezza, no?
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