venerdì 7 marzo 2014

The winner is...



<< Buon giorno, mi hanno detto di venire qui. Ho ricevuto questo.
<<Buon giorno. “Si invita la Signoria Vostra a presentarsi presso i nostri uffici della Repubblica Italiana. Lei è stato segnalato per la partecipazione ad uno stage formativo. Se risulterà idoneo riceverà un kit essenziale alla riuscita del progetto medesimo. Distinti Saluti” ecc… Sì, è nel posto giusto.
<< Di cosa si tratta? Ci deve essere un errore; io ce l’ho già un lavoro…
<< Gentilmente, può dirmi se sono sue queste dichiarazioni? “Lavoro perché ho un grande desiderio di fare, di partecipare. Questa è la motivazione principale che mi permette anche di fare una vita interessante. Sicuramente è più interessante essere impegnato, fare delle cose piuttosto che vivere in vacanza tutto il tempo”; “Molti giovani non colgono le tante possibilità di lavoro che ci sono o perché stanno bene a casa o perché non hanno ambizione” e “Ci sono tantissimi lavori da fare, c'è tantissima domanda di lavoro, ma manca proprio l'offerta. Certo, io sono stato fortunato ad avere molte opportunità, ma quando le ho viste ho saputo anche coglierle”?
<< Sì, l’ho detto.
<< E queste: “E' meglio essere ottimisti e guardare avanti in maniera reale” e “le opportunità esistono più oggi che una volta e sono enormi. Una risposta alla disoccupazione giovanile, ad esempio,  può essere quella di creare delle attività in proprio”?
<< Sì, ma che c’entra?
<< Mi conferma di avere espresso queste frasi durante di un incontro con 600 ragazzi italiani a Sondrio lo scorso 14 febbraio?
<< Sì, e allora?
<< Mi lasci controllare i suoi documenti… Sì, tutto a posto. Lei è chi dice di essere,
dunque sono lieto di informarla che, risultando idoneo, potrà prendere parte al progetto “italiano medio”. Ma prego, si accomodi.
<< ??
<< Date le sue recenti dichiarazioni mi duole informarla che si configura il reato di “vilipendio all’orgoglio dei giovani cittadini della Repubblica italiana”, reato punibile, in via del tutto eccezionale, con uno stage formativo di equità sociale.
<< Ma io quelle cose le ho dette per dire giusto qualcosa, mi hanno dato un microfono in mano e ho parlato a braccio.
<< Beh, parlare a braccio va bene, ma sparare… a zero sui giovani italiani, visti i tempi che corrono, è immorale. Oggi questo comportamento è punito dalla legge italiana. E la legge non ammette ignoranza.
<< Ma quale legge? Io non ne so niente…
<< Questa legge di iniziativa popolare ha avuto un iter lunghissimo. Un dibattito che possiamo far risalire persino alle battute fuori luogo della regina Maria Antonietta di Francia, ingiustamente accusata di insensibilità. Pensi: l’orrenda frase fu scritta da quel buontempone di Rousseau prima ancora che la Regina di Francia nascesse. Maria Antonietta non disse mai “se non hanno il pane, che mangino le brioche”. Eppure sappiamo tutti la fine che ha fatto e come ancora oggi sia biasimata. Ma qui il caso è diverso: lei riconosce di avere detto quelle cose e la legge di iniziativa popolare,  approvata dal parlamento italiano con il decreto 201/2011, detto “Salva Italia”…
<< Ma io non ho tempo per le lang lung… della giustizia italiana!
<< Lungaggini?!
<< Yes, it’s. Io non ho tempo per queste cose. Io devo lavorare, produrre…
<< Si capisce. Mi lasci finire, però… L’Alta corte di giustizia ha stabilito che il vilipendio all’orgoglio dei giovani cittadini della Repubblica italiana si configura non come un vero e proprio reato, ma come un consiglio espresso male. In effetti le sue affermazioni volevano avere come finalità quella di spronare…
Spro-na-re?
Incoraggiare… i nostri ragazzi. Per tale ragione non sembrava coerente addebitarle un’ammenda.
Am- men-da?
Una multa… che avrebbe certamente pagato senza problemi. Non era neanche giusto punirla con la reclusione…
Re-clu-scio-ne?
Reclusione… trattasi di galera, arresto, gatta buia, stare al fresco… mi perdoni, ma per lei l’italiano sembra essere una lingua straniera! Come fa ad avere il passaporto italiano e non conoscere il nostro amato idioma… oh Dio mio che ho detto!?! La nostra amata lingua! Dove eravamo… ah sì, la reclusione. Dunque non va in galera neanche un giorno e non paga un euro di multa. Contento?! Spero di sì. In fondo, lei voleva… incoraggiare i nostri giovani. E cosa c’è di più educativo dell’esempio? Nulla. Per questa ragione l’Alta corte e il MIUR hanno creato il progetto “italiano medio” e lei, da questo momento ne farà parte. Ecco i suoi effetti personali.
<< ??
<< Le sue COSE! Abbiamo: un passaporto italiano, uno cellulare di ultima generazione.
<< E il portafoglio?
<< Non si preoccupi, non glielo abbiamo rubato. Al momento è sotto procedura. Mi sorprende che non abbia con sé le chiavi della sua auto e il passaporto americano.
<< Sono venuto con l’autista.
<< Ah l’autista… mi scusi un attimo. Pronto? Procedura “Autista”, grazie.
<< Ho rinunciato alla cittadinanza americana tempo fa…
<< Che sbadato, l’avevo dimenticato. Dunque questo è il suo passaporto italiano. ZAC ZAC ZAC… ecco, questi sono coriandoli di passaporto italiano, a lei.
<< Ma cosa fa? Così? E perché?
<< Come perché? In un qualsiasi momento di sconforto potrebbe venirle in mente di emigrare all’estero. Non lo faccia, renderebbe vano… inutile il nostro progetto. E adesso il telefono.
<< No, il mio iPhone 6, è tutta la mia vita!
<< Appunto. Non sia sciocco: non si possono fare i coriandoli con un telefono… ma con le sim card sì! ZAC ZAC ZAC… ecco fatto. Così non avrà più modo di entrare in contatto con tutta quella gente influente che frequentava fino ad un quarto d’ora fa. Per lei abbiamo questo cellulare basic: un vecchio modello di seconda mano senza sim card. Dovrà, come ogni italiano medio, scegliere la tariffa per lei più conveniente. Mi permetto di darle un consiglio: legga anche le informazioni degli asterischi, quelle scritte in piccolo per capirci. Non si preoccupi, dal suo iphone 6  elimineremo ogni dato sensibile e sarà venduto con incanto… all’asta, per poter finanziare il progetto. Ecco il portafoglio…
<< Ma questa non è la mia carta d’identità! Non mi chiamo Giovanni La Cane. E non sono nato a Napoli. Ma cos’è uno scherzo?!
<< Assolutamente no. Se mi lascia finire le spiego tutto. Le abbiamo dato una nuova identità. Parteciperà al progetto sotto mentite spoglie. Ricorda Giovannino Rossi? Lei sarà Giovanni La Cane. Abbiamo italianizzato il nome, addirittura con un errore dell’ufficio anagrafe, fortemente voluto dal sottoscritto, per aiutarla ad immedesimarsi meglio  nell’italiano medio e per essere sicuri che abbia un cognome unico.
<< Ma cosa c’entra il cognome ora?
<< È opinione diffusa che in Italia puoi avere tutti i talenti che vuoi, ma se non hai il cognome giusto nessuno ti prende in considerazione. Maldicenze, senza alcun dubbio. La gente confonde la coincidenza con la raccomandazione. Che gretti!
<< Ma perché proprio a nato e residente a Napoli?
<< Sa, Napoli è una bellissima città del sud Italia, ricca di storia, di monumenti, di intelligenze, talvolta di eccellenze… non per vantarmi, ma è la mia città… eccellenze che tuttavia faticano ad emergere perché vittime di pregiudizi ahimè diffusi. Come se nascere nel sud Italia fosse indice di incapacità o inefficienza! A lei la sfida di dimostrarne il contrario. Certo, lei non è del sud Italia, ma i suoi documenti dicono di sì. E questa è la lista delle prove a cui deve sottoporsi.
<< “Cercare un lavoro regolare a tempo determinato che superi 12 mesi. Cercare una casa in affitto con regolare contratto. Riuscire a spedire un libro con la tariffa “piego di libri” all’ufficio postale. Acquistare un motorino a rate con lo stipendio da precario. Stipulare una polizza assicurativa per il motorino che sia vantaggiosa”. Ma, io?
<< Sono cose che fanno abitualmente i nostri ragazzi! Darà grande prova di sé! Finalmente i nostri ragazzi avranno un esempio luminoso! Mi creda: sarà esilarante vederla alle prese con l’assicurazione per la polizza richiesta con i dati anagrafici che si ritrova! Per quanto riguarda il lavoro non faccia il furbo: non provi a presentarsi nelle aziende di cui oggi lei è ex-proprietario. Come può vedere dalla tessera nel suo portafoglio l’abbiamo iscritta alla FIOM, e lei sa perfettamente cosa questo comporti. Ma era giusto darle una tutela sindacale. Perfetto! Adesso lei è un italiano medio: non ha un lavoro, non ha parenti o amici influenti che possano aiutarla, non ha una casa di sua proprietà, non ha che le 250 € che le abbiamo generosamente lasciato…
<< E le mie carte di credito?
<< Tutte bloccate, ragioni di sicurezza. Gliele abbiamo lasciate come souvenir. Abbiamo portato i suoi vestiti in un albergo a due stelle con bagno nel corridoio, ma vista sul Colosseo. E questi sono due biglietti dell’autobus. Si sbrighi: il 12 passa ogni 40 minuti…
<< Ma io ho l’autista che mi aspetta giù nel parcheggio.
<< Aveva l’autista. Giovanotto! Da oggi si va a piedi o con i mezzi. Non si preoccupi per sua moglie e i suoi figli: loro continueranno a fare la bella vita di prima. Lo ha stabilito l’Alta corte: non è giusto che le colpe dei padri cadano sui figli. Adesso, vada pure… e si ricordi: se non trova un lavoro da dipendente che la soddisfi, può sempre mettersi in proprio…

Nessun commento:

Posta un commento