domenica 9 marzo 2014

Giornata Internazionale della Donna


Ci ho messo un po' a scegliere l'immagine che doveva accompagnare questo post. Questo è il mio primo blog e questo è il secondo post della mia vita... piacere: sono una dilettante allo sbaraglio! Gli amici non hanno perso tempo nel dirmi che il primo post era surreale. Voglio rassicurali: era solo per rompere il ghiaccio. Avevo preparato altri post ma non trovato il coraggio di pubblicarli. Succede soprattutto quando non sei abituata a esporti, a raccontare i tuoi pensieri e non sai fino a che punto sarai a tuo agio con le critiche. Ad ogni modo, passiamo al secondo.

Ieri sera mi sono messa a cercare un'immagine calzante con i miei pensieri. Cerco fra le foto, le cartoline, le vignette. Ci trovo messaggi tra i più disparati. Alcuni pieni di orgoglio per le battaglie vinte, per le rivendicazioni ottenute. Altri pieni di rabbia tutti sulla linea: non abbiamo davvero niente da festeggiare, o veramente poco. Altre vignette poi erano sì ironiche, ma con molto cinismo. "9 marzo: scusate l'interruzione di ieri; la festa dell'uomo continua". Non essendo soddisfatta continuo a cercare
e trovo questa immagine. Diversa. Tanti volti. Mi piace. Non ha un messaggio evidente eppure mi piace. La salvo e vado a piegare calzini e collant, preparo la pappa al pupo, ceniamo mio marito ed io. Improvvisamente ricordo che è il compleanno di Mary! Sono quasi le nove di sera. Le mando un messaggio con whatsapp, Buon compleanno, tanti baci!!! Quando potrà lo leggerà. Quando potrà risponderà. La serata continua. Guardiamo un film leggero (Immaturi- il viaggio). A parte qualche battuta, niente di ché. Ma tanto lo sapevo che era un film leggero. Nessuna delusione. Io continuo a pensare: cosa posso affiancare a quella immagine? Bho. Dopo il film riesco a intravedere, tra un capriccio e un biberon, TV7 su rai uno. Si parla delle mondine nelle risaie, le loro dure condizioni di lavoro. Sono testimonianze in banco e nero affiancate a interviste a colori delle stesse protagoniste o di loro parenti. Poi ci sono le ricercatrici. Quelle che sono andate a cercare opportunità all'estero e quelle che sono rimaste in Italia non senza risultati, non senza sacrifici. Poi è la volta delle casalinghe. Casalinghe perché volevano crescere i loro figli, perché avevano malati in casa, perché non trovavano lavoro, perché un lavoro ce l'avevano ma poi dopo il primo o il secondo figlio hanno rinunciato a cercarlo. Passano il microfono e le telecamere in favore delle operaie: alla Ferrari, alla FIAT... al momento cassintegrate o semplicemente sottopagate, perché è difficile credere che una donna possa avere la funzione di capofamiglia. Mah. Ormai è mezzanotte e più. Il pupo protesta: ha sonno. Reclama mamma e papà. Se non siamo presenti entrambi non dorme. Punto. Se non altro ha già capito l'importanze della par condicio.  Ma io dovevo scrivere... pazienza. Farò domani, in fondo l'8 marzo è domani. Stamattina attivo la connessione sullo smartphone e trovo un messaggio. Mary ha risposto: Grazie! alle 04:21. Che cosa ci faceva Mary sveglia alle quattro? Allattava. Quando ha potuto, ha letto. Quando ha potuto, ha risposto. Ci sono passata anche io, so quanto sia dura tenere quei ritmi e nel frattempo vivere. Amica mia: resisti!

Ripenso alle immagini di TV7 e penso che la condizione della donna, colore della pellicola a parte, sia rimasta praticamente la stessa. 
In questi giorni è tornato di moda il dibattito sulla rappresentanza di genere. Qualcuno dice che servono per infrangere un tetto di cristallo che ci preclude le posizioni apicali. Forse. Qualcun altro invece dice che non ci servono le quote rosa perché chi merita emerge. Certo, una su mille ce la fa, ma una. A lei sapranno affidare un compito di indiscussa responsabilità: la metteranno a scegliere il colore delle tende di Montecitorio, o per farla davvero contenta, le affideranno un ministero ma senza portafoglio. Così riuscirà di certo a pensare bellissimi e utilissimi progetti sociali, ma senza copertura finanziaria non riuscirà a realizzarne neanche uno. Così il commento sarà rapido e brutale: "lo vedi che non sei capace?!? Torna in cucina, su prepara il caffè! E poi non dire che non ti abbiamo sostenuta!".  Con le quote rosa il 50% invece è un'altra cosa. Su mille ce la fanno 500, senza forse, e sono 499 donne in più, con esperienze, saperi, sensibilità, e competenze a servizio del Paese. Allora una si occuperà delle tende ma le altre batteranno i pugni sul tavolo per portare un risultato a casa. E dove sta il problema direte voi? Proprio lì: 499 uomini in meno rispetto a prima, vi sembra poco? 
Mi chiedo, nella mia ingenuità, se una donna qualsiasi sia più brava di un uomo. No. E un qualsiasi uomo è più bravo di una donna? No. Allora cosa fa la differenza? Il sapere, le abilità, la capacità di immaginare e creare, saper stabilire delle priorità e rispettarle con coerenza. Le donne al sapere da sempre coniugano l'esperienza, e dalla esperienza traggono insegnamento. Le donne sono bravissime a far quadrare i conti in famiglia, rispondendo alle esigenze di tutti. L'abbiamo inventata noi l'economia sin dalla preistoria. Mentre l'uomo usciva dalla caverna per andare a caccia, le donne restavano a custodire il fuoco senza farlo spegnere e senza consumare troppa legna, legna che lei stessa aveva raccolto. Portava a casa l'acqua dal fiume e costruiva contenitori sempre più efficienti per il trasporto. Divideva i compiti in famiglia e nella tribù. Quando alla fine si era stufata dei continui traslochi e capendo perfettamente che ogni volta che lui andava a caccia  poteva rimetterci la pelle, ha suggerito al "capo" di provare a piantare un seme in terra e a legare un bisonte all'albero vicino la caverna. Et voilà! Ha inventato l'agricoltura e l'allevamento. Vogliamo parlare della ruota? Non si sa se l'ha inventata osservando le uova rotolare o impastando polpette di riso (che fossero gli  degli arancini ante litteram?! ). Volendo essere maliziosa potrei aggiungere che però sono stati gli uomini a inventare l'ufficio brevetti... ma il punto non è questo. Quei progressi (la ruota, l'agricoltura, l'allevamento) hanno portato benefici ad entrambi. Allora perché rinunciare al loro contributo? è decisamente il peggiore degli sprechi.

Le quote rosa, in Italia, altro non sono che una occasione imperdibile. Ed io qualcosa voglio fare per dire la mia. Non scrivo a matteo@governo.it perché ancora non vi è notizia della sua attivazione. Non scrivo neanche al ministro delle pari opportunità. Finché non sarà dato ad un uomo non sarà credibile. No. Scrivo a riformeistituzionali@palazzochigi.it , cioè l'indirizzo email del "Dipartimento per le Riforme Istituzionali" e a centromessaggi@governo.it che è "l'ufficio del Presidente, comprensivo della Segreteria particolare". E scrivo nell'oggetto: VOGLIO LE QUOTE ROSA! così anche se non l'apriranno sapranno a colpo d'occhio di cosa si tratta. Con un piccolo promemoria dell'articolo 3 della nostra Costituzione nel corpo del messaggio:
Art. 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Se vi piace l'idea copiatela, inviatela ad amici e parenti, colleghi e sconosciuti. Forse è l'unica catena di S. Antonio che non cestineranno.

E adesso un augurio. Che tu sia una bimba, una ragazza o una donna matura; che tu sia una donna in carriera, una studentessa o una casalinga; che tu sia etero o omosessuale; che tu sia libera o impegnata sentimentalmente, con o senza figli; che tu sia di destra, di sinistra o libera pensatrice; che tu sia ricca o con pochi mezzi; che tu sia religiosa, atea o agnostica; che tu viva nel mio o in un altro emisfero di questa amata terra... ti auguro di essere consapevole del tuo valore, di realizzarti come persona, di essere molto esigente in fatto di partner per la vita, di imparare dai tuoi errori e condividere questo tesoro con gli amici. Ti auguro soprattutto di non sentirti sola nelle tue battaglie: sono tanti gli uomini e le donne che credono in te. Auguri.

2 commenti:

  1. "Prima i partiti lasciano "libertà di coscienza". Poi 41 deputati fanno saltare lo scrutinio palese. Così tra i democratici è il caos: decine di franchi tiratori, le parlamentari lasciano l'Aula per protesta". Che sintesi! Così Il Fatto Quotidiano descrive quanto è accaduto. Il parlamento non approva. Ma una domanda rimbomba: era proprio necessario chiedere il voto segreto? Anche il M5S ha votato contro, ma almeno ci hanno spiegato perché.

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  2. Desidero ringraziare Raffaella Spinazzi, blogger di fany-blog.blogspot.it per avermi dato questa preziosa informazione: l'immagine di questo post è un doodle. Non si sa chi sia l'autore ma a lui o a lei vanno i nostri complimenti.

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