Dall'anno scorso mi capita di fare delle supplenze, brevissime. Il contratto più lungo che ho firmato è stato l'ultimo di ben quattro giorni. E' stato bellissimo sapere che cosa avresti fatto il giorno dopo, ma non è sempre così. La norma purtroppo è quella di un giorno e via, massimo due. I bambini ti vedono come una meteora che transita nell'orbita della loro classe e forse anche per questo è più difficile entrare in sintonia con la classe e fare lezione. Dalla supplente poi si aspettano che di buon grado accolga le proposte della classe e non si faccia lezione. Io però qualcosa devo fare allora propongo attività leggere ma istruttive. Dove e cosa insegno? Soprattutto alle elementari. Se sono fortunata insegno inglese altrimenti quello che richiede l'orario. E spesso l'orario è sa essere molto esigente. Comunque quest'ultima volta sono stata fortunatissima: inglese! E in tutte le classi: dalla prima alla quinta!
Quando si è giovani e supplenti con poca esperienza in qualche modo si deve pagar pegno: sei una meteora. Ma di questo ne parlerò un'altra volta. Quello che voglio raccontare in questo post è il trucchetto che mi sono inventata per domare la classe senza rovinarmi le corde vocali. Ai più non è noto, ma chi lavora a scuola lo sa benissimo: per avere 15 minuti di silenzio vero in classe o ti inventi qualcosa, o gridi come un maiale al macello e vedi l'effetto che fa. All'inizio mi ero allineata al metodo classico... quello delle urla, ma né io né i bambini eravamo soddisfatti, anzi. Poi ho preferito