domenica 8 ottobre 2017

Alla fine è morta pure lei...



Si dice sempre che è l'ultima a morire, ma questo non vuol dire che sia immortale. Alla fine schiatta pure lei...

Ed io che sono la diretta interessata
sono qui a darvi questo triste annuncio: mi è morta la speranza di lavorare per un Paese Serio, l'Italia. Lo so, su internet bisognerebbe parlare di futilità (gattini e ricette vanno proprio forte) ma quando il dolore della delusione è grande - immenso - non te lo puoi tenere dentro. A qualcuno devi dirlo. Ma ne parli in famiglia, con due amici. Che senso ha mettere i manifesti. Il nostro è un Paese deludente e basta.

Però prossimamente ci sono le elezioni... e tra le tante notizie che sentirete un po' di verità non ci sta male, no? Allora vi racconto come è successo.

La mia speranza stava maluccio, però negli ultimi tempi si era aggravata. Un po' la discrezione, un po' il senso del pudore mi avevano trattenuto dal diffondere la mia amarezza. Poi però ho incontrato un'amica che mi ha detto che "quello che ti è successo non è colpa tua. Sono loro che dovrebbero nascondersi dalla vergogna di prendere in giro le persone, non tu". Già... Le ho risposto che il ragionamento filava, ma che io non potevo farci niente. E lei, donna pratica e saggia, mi ha risposto "non è vero: puoi parlarne, e raccontare a tutto il mondo che l'Italia non è un Bel Paese. E tu sei abbastanza coraggiosa da farlo". Grazie Ivonette, seguo il tuo consiglio.

Cominciamo dall'inizio. Agosto 2017. Sono vincitrice di due Classi di concorso, infanzia e primaria, sono specializzata in lingua inglese (ho una laurea vecchio ordinamento...) e sono preparata per insegnare a dislessici e l'italiano agli stranieri. Se non entro di ruolo quest'anno penso di avere qualche speranza di lavorare perché ho passato 2 anni a fare la maestra vagabonda (un giorno qua, tre giorni là, due giorni lì, una settimana qui...) e questa vitaccia mi ha dato punteggio. Un anno sono stata più fortunata. Ho insegnato sostegno - senza titolo - in una terza e la classe, i genitori, le colleghe mi avrebbero riconfermato per gli anni successivi, ma non si può proprio: sei solo una supplente. Ok, vinco i concorsi avrò qualche chance? Aspetto le convocazioni.

Napoli 3 Agosto 2017, convocazioni per tutti i vincitori e gli invalidi civili idonei. 17 ore di convocazione, uno spettacolo pietoso, una perdita di tempo infinita. A noi candidati avevano chiesto di saper usare computer, LIM, tablet e smartphone. Al provveditorato sono rimasti alla carta, matita e gomma. Convocazione ore 8:00 ma si inizia alle 10:00... nessun appello. Dovrebbero entrare solo "i diretti interessati" invece ognuno si porta dentro chi vuole pure i figli in avanzato stato di svezzamento. Vabbé, per qualcuno è un giorno di festa. Ci sta.

Quando comincia a saltare l'orario del calendario la situazione si complica. Riusciremo a tornare a casa io e papà? L'ultimo aliscafo è alle 20:30. No, perché sono a metà lavoro ed è importante essere presenti. E allora santo marito prenota un hotel... E speriamo che mio figlio non si senta abbandonato. Seguiamo la convocazione. Non c'è campo nell'aula magna del Sannino, istituto scelto - vai poi a capire perché - per questo momento così delicato. La mamma, gli amici, affettuosamente chiamano per sapere "come va".  Despacito... Lentamente. Coerentemente è la canzone dell'estate...

Di tanto in tanto vedo cose storte come testimone inerme. La cosa che penso è "speriamo che ho capito male... non è possibile che in un Paese normale succedano cose così". Ma le cose succedono indipendentemente dalla normalità del Paese che fa da sfondo... Succede che una signora ha superato tutte le prove (scritto, orale, lezione simulata...) per sostegno primaria SENZA avere il titolo. Ha praticamente dichiarato il falso (essere in possesso del titolo) ed era arrivata fino al firma dell'immissione in ruolo SENZA che qualcuno avesse controllato le sue dichiarazioni sui titoli. Sfortunatamente per lei, un attimo prima della firma doveva consegnare la fotocopia del titolo mostrando l'originale all'impiegata...  Ce l'aveva quasi fatta... 

Succede anche che ad una docente non resta che scegliere un posto di lingua inglese. C'è un problema però: lei l'inglese non lo sa. Non ha una certificazione linguistica, nemmeno A1 o A2. Allora immagino che l'impiegata dirà "allora mi spiace... non possiamo andare avanti con lei" e invece no, le dice (testuali parole) "promette di frequentare un corso d'inglese?". E lei dice sì. Tutto ok, show must go on. Non ci potevo credere... Tutti parlano di merito, di competenza, di qualifiche, di titoli... e lei entra di ruolo come insegnante di lingua senza averne le competenze.  Ma scorri la graduatoria... trova uno che l'inglese l'ha studiato... quello ti serve, non una che "promette di frequentare un corso". Se poi i suoi alunni l'inglese non lo sapranno, sappiamo chi ringraziare. E poi: abbiamo vinto a migliaia questo concorso perché ne assumi solo 100? Mistero. E se non entriamo di ruolo l'anno prossimo... amici come prima. E' già previsto per il 2018 un nuovo concorso... e i concorsi fanno cassa, e Dio solo sa quanto ne abbiamo bisogno!

Finalmente è il turno degli invalidi civili vincitori. "Mi spiace per voi ma ci servono solo 4 orfani di guerra, per il resto siamo saturi". Questa è la riserva del 7% destinata nei concorsi agli invalidi. Inutile sperare: quella percentuale si riferisce a tutte le persone invalide in servizio, non ai posti messi a concorso. E poi, se gli orfani di guerra non si trovano i posti residui tornano ai vincitori della graduatoria. Perché un conto è non sapere l'inglese, un altro essere "diversamente" disabile. Non si può.

Settembre 2017. E' tempo di tornare sui banchi. Faranno altre convocazioni? Ma sì... ma certo... No. Nemmeno una. Vabbé, ma chiameranno per le assegnazioni annuali dal provveditorato... No. Queasta graduatoria di Merito non serve a niente. Il concorso è valso solo una convocazione in più. Se ne parla il prossimo anno. Anche per chi ha vinto il concorso per sostegno. L'Italia non può essere un paese serio se ha delle persone abilitate per il sostegno vincitori di concorso pubblico e preferisce chiamare semplici diplomanti ante 2001: la qualità della vita scolastica dei più fragili affidata alla sorte: che Dio ce la mandi buona.

Però c'è una speranza. Insegnare a Ischia è faticoso da pendolare e oneroso in ogni caso. Durante la convocazione ho capito che l'ambito relativo a questa isola non è al centro degli interessi di chi non ci abita. Avendo una esperienza da maestra vagabonda molte docenti mi confortavano: qui mancano due insegnanti, là tre, qui addirittura 5... quest'anno non sarai una maestra errante. C'è stato il terremoto, le scuole stanno organizzando doppi turni per far partire l'anno. Un conto è insegnare dalle 8 alle 13, un altro dalle 14 alle 19. E questo è un disagio notevole per chiunque... ma la mia speranza è ancora appesa ad un filo: quello del telefono. E se squilla, santa pazienza, metto a punto la mia terapia, cucino alle 10 il pranzo da riscaldare e poi vado in classe.

Accade però l'imprevedibile: un decreto che permette a 6 docenti dell'isola d'Ischia con sede altrove di poter tornare nei comuni di residenza: Casamicciola e Lacco Ameno. Poi anche il comune di Forio, anch'esso in parte interessato. E' un segno di vicinanza, di solidarietà rivolto a chi ha subito danni. Sei persone... cosa vuoi che spostino? La mia speranza ha esalato l'ultimo respiro quando ha saputo che i docenti sono diventati tanti, tantissimi, forse un centinaio. Tutti terremotati autocertificati. Casamicciola sta diventando talmente grande che prossimamente farà provincia.... presentano domanda pure gli isolani di Procida. Quando si sentiva dire "siamo tutti di Casamicciola" pensavo fosse una frase di solidarietà, non un'autocertificazione...

Sia ben chiaro, non ce l'ho con chi ci prova. Accogliere solo 6 docenti era comunque ingiusto. E se ci fossero stati altri 5 docenti con i requisiti? altri 7? Ma anche 30! Se avevano subito danni era giusto aiutarli con un riavvicinamento. C'è stata gente però che in tutta fretta ha cambiato residenza: dal paese natìo verso un nuovo orizzonte. E in questo modo qualcuno ha ottenuto lo stesso quel che non meritava. E la responsabilità è di chi è chiamato a fare chiarezza, ad applicare la legge ma che purtroppo non sa dire "mi spiace, lei non ha i requisiti". 

Così la mia Speranza di lavorare-per-un-Paese-Serio si è sentita mancare. Il colpo è stato troppo duro e non ce l'ha fatta. Il mio Ottimismo è vedovo inconsolabile. Non si dà pace. Dopo tutti gli anni trascorsi a fare tutto quello che serviva: gli studi, i corsi, i concorsi, i ricorsi... dei sacrifici fatti nessun guadagno.  

I funerali si svolgeranno in forma strettamente privata. Gradite le condoglianze.

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